Si è concluso in questi giorni il progetto "Storie! Un ponte tra i confini", organizzato e gestito dalla cooperativa culturale Ortoteatro in collaborazione con gli Istituti comprensivi di Gorizia 1, Spilimbergo, Palmanova, la FISM di Pordenone e la compagnia slovena TNK, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito delle iniziative promosse per Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura 2025.
Una rete di collaborazioni unita dall’arte e dalla convinzione che educare significa costruire ponti, sottolinea il comunicato stampa dio Ortoteatro, che prosegue: "Si è trattato di un viaggio artistico e umano guidato dal principio ispiratore che laddove si affrontano i limiti, dove si raggiungono i confini...è lì che si manifesta la meraviglia. Un viaggio nato dunque per esplorare il concetto di confine: fisico, mentale, culturale. Un progetto che ha coinvolto bambini, ragazzi, insegnanti, famiglie, artisti e scuole, al di qua e al di là di una frontiera. È stato infatti realizzato in Italia e in Slovenia da Ortoteatro e TNK – Teater Na Konfini. Attraverso la lettura animata, il teatro, la parola e l’ascolto, abbiamo guidato i più piccoli in un mondo fatto di pace, libertà e accoglienza. Nella scuola primaria, i laboratori teatrali hanno dato forma all'immaginario dei bambini sul tema del confine, fino a una restituzione pubblica: i saggi, che noi preferiamo chiamare "asSaggi" sono state occasioni di confronto divertente ed emozionante sul filo delle narrazioni proposte. Nella secondaria, la riflessione si è fatta più profonda, attraverso letture e confronti che hanno cercato di aprire nuove prospettive".
Nell'ambito del progetto, e attraverso il coinvolgimento di insegnanti, genitori ed educatori, è stato possibile condividere l'importanza della lettura come strumento per prendere confidenza con la vita in generale e con il tema dei confini in particolare, introducendo strumenti per proporre letture interessanti e coinvolgenti. Un elemento unico del progetto è stato lo scambio interculturale tra le compagnie teatrali coinvolte che hanno portato i loro spettacoli in Slovenia e in Italia, con incursioni artistiche reciproche, superando i limiti della lingua grazie al linguaggio universale dell’arte.
Il progetto ha trovato il suo spazio anche nella riflessione pubblica: con la conferenza “I nostri confini – divagazioni sull’identità” educatori, operatori culturali e cittadini si sono interrogati sul significato del confine – da barriera geografica a ostacolo ideologico – con uno sguardo pedagogico e geopolitico.
Il cammino di questo progetto si è infine tradotto in un documentario e in un’esposizione itinerante.