organi

Gli organi di Confcooperative Friuli Venezia Giulia vengono eletti ogni quattro anni dai delegati eletti dalle cooperative nelle assemblee territoriali. Gli organi attualmente in carica sono stati eletti nel corso dell’Assemblea regionale svoltasi il 16 marzo 2024 a Gorizia, per il mandato 2024-2028.

Nasce "Essiccatoi FVG", colosso della cerealicoltura regionale

È Carlo Feruglio, imprenditore agricolo di Staranzano (GO), il presidente di Essiccatoi Fvg, il nuovo gruppo della cerealicoltura friulana targato Confcooperative Fvg. Feruglio, tra l’altro, è anche presidente della Bcc Venezia Giulia.

Essiccatoi Fvg, che sarà operativo dall’1 giugno mette insieme, in un’unica impresa cooperativa, 4 strutture della regione: “Essiccatoio Bozzoli”, di Palmanova (costituitosi nel 1920 e attualmente presieduta da Feruglio); “Essiccatoio Torricella”, di San Vito al Tagliamento (costituito nel 1975 e presieduto da Tomaso Pietro Fabris); “Essiccatoio Torre Natisone”, di Remanzacco (nato nel 1976 e presieduto da Philip Thurn Valsassina) e “Granaio Friulano”, di Fagagna (del 2022, figlio della fusione tra la cooperativa “Vieris” di Castions di Strada e la “Morenica Cereali” di Fagagna).

«L’operazione è stata indubbiamente complessa - ha detto Feruglio presentando alla stampa, a Udine, la nuova cooperativa –, ma siamo consapevoli di aver contribuito a creare un fatto storico per l’agricoltura e la cooperazione di questa regione. Siamo e rimarremo molto presenti sul territorio per favorire, razionalizzare e potenziare, per quanto possibile, le attività dei soci. La nuova campagna di raccolta dei cereali, che inizierà tra poche settimane, la vivremo da protagonisti con la nuova veste e con la voglia di essere attori di primo piano all’interno delle filiere agricole che ci vedono coinvolti».

«Con Essiccatoi Fvg – ha aggiunto Daniele Castagnaviz, presidente di Confcooperative Fvg e di “Granaio Friulano”, mettiamo in rete oltre 2.100 soci conferitori che operano su un territorio di 60.000 ettari distribuiti in 90 Comuni compresi tra le provincie di Pordenone, Udine e Gorizia, un fatturato complessivo di oltre 60 milioni di euro e un patrimonio aggregato di 19 milioni di euro. Gli obiettivi della fusione sono chiari – ha proseguito Castagnaviz -: dotare la nuova cooperativa di un’amministrazione unica per tutti i centri di raccolta e conservazione; rafforzare la struttura produttiva e commerciale per sostenere le filiere; favorire gli investimenti strategici; consolidare il patrimonio e l’attività finanziaria della struttura del gruppo».

«Dal punto di vista della Regione, si tratta di una operazione strategica – è stato il commento dell’assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli VG, Stefano Zannier – e, come tale, ha tutto il nostro sostegno. Guardando al benessere economico degli agricoltori, le aggregazioni sono indispensabili, soprattutto nel settore dei seminativi, per valorizzare i prodotti, ridurre i costi di gestione e progettare nuovi investimenti a favore dello sviluppo delle filiere».

A partire dal mese di giugno, dunque, Essiccatoi Fvg potrà contare su 8 impianti di essiccazione per granaglie e semi oleosi; 9 centri di raccolta; 22 colonne essiccanti con una produzione potenziale di 113.000 quintali giornalieri; 2.030.000 quintali di capacità complessiva di stoccaggio; una produzione di 2.912 kWh di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biogas) e 11milioni di kW prodotti ogni anno, equivalenti al consumo energetico di 4.000 famiglie.

Essiccatoi Fvg: nasce una nuova aggregazione cooperativa della cerealicoltura regionale

La gestazione di Essiccatoi Fvg è vicina al traguardo finale della sua nascita: un nuovo gruppo della cerealicoltura friulana targato Confcooperative Fvg. Al termine delle assemblee deliberanti delle singole cooperative, sono 4 le strutture della regione che hanno deciso di mettersi insieme in un’unica impresa cooperativa: Essiccatoio Bozzoli, di Palmanova (costituitosi nel 1920); Essiccatoio Torricella, di San Vito al Tagliamento (nato nel 1975); Essiccatoio Torre Natisone, di Remanzacco (nato nel 1976) e Granaio Friulano, di Fagagna (del 2022, figlio della fusione tra la cooperativa “Vieris” di Castions di Strada e la “Morenica Cereali” di Fagagna).

«Un’operazione utile e necessaria – la definisce Daniele Castagnaviz, presidente di Confcooperative Fvg e di Granaio Friulano – dopo oltre 50 anni di storia dell’essicazione cooperativa in regione. Dalle origini dell’esperienza, il mondo è profondamente cambiato, l’agricoltura pure e c’è bisogno di proseguire sulla strada tracciata da altre aggregazioni. Mi riferisco, in particolare, a quelle di FruttaFriuli e Granaio Friulano. Con Essiccatoi Fvg, mettiamo in rete oltre 2.100 soci conferitori che operano su un territorio di 60.000 ettari distribuiti in 90 Comuni tra le provincie di Pordenone, Udine e Gorizia e un fatturato complessivo di oltre 60 milioni di euro. Gli obiettivi della fusione sono chiari – aggiunge Castagnaviz -: accrescere e potenziare le opportunità dei soci e delle 4 imprese; dotare Essiccatoi Fvg di un’amministrazione unica per tutti i centri; rafforzare la struttura produttiva e commerciale per sostenere le filiere; favorire gli investimenti strategici; consolidare il patrimonio e l’attività finanziaria della struttura risultante».

Al termine del progetto di fusione, che si concretizzerà entro i prossimi tre mesi, Essiccatoi Fvg potrà contare su 8 impianti di essiccazione, 9 centri di raccolta, 22 colonne essiccanti con una produzione potenziale di 113.000 quintali giornalieri, 2.030.000 quintali di capacità di stoccaggio, una produzione di 2.912 kWh di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biogas) e 11milioni di kW prodotti ogni anno che equivale al consumo energetico di 4.000 famiglie. 
Montagna, parte il master sostenuto da Confcooperative

Venerdì 1° marzo alle 16.00, si svolge il convegno che apre la prima edizione del Master universitario di I livello in Innovazione dei sistemi agrosilvopastorali della montagna, imprese e territori, organizzato dall'Università degli Studi di Udine (attivato dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine) e sostenuto da Confcooperative Friuli Venezia Giulia. 

In tale circostanza è stato organizzato un incontro con alcune realtà imprenditoriali e culturali della montagna, quattro esperienze di vita e di lavoro che da Claut a Lusevera vogliono rappresentare in questa occasione l’arco alpino regionale.

 

L’incontro, aperto al pubblico, avrà inizio alle ore 16 presso la Biblioteca Rizzi della nostra Università, come da locandina allegata.

L'evento si terrà presso la Biblioteca dei Rizzi, in via Fausto Schiavi 44 a Udine.

Per partecipare all'incontro, aperto al pubblico, è necessario registrarsi al link: https://forms.office.com/e/k0k41uZ6wE

 

In allegato la locandina

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Danni da maltempo

Venerdì scorso, 28 luglio, Confcooperative ha partecipato alla riunione indetta dall'Amministrazione regionale in merito ai danni provocati dagli eventi atmosferici verificatisi a luglio e che hanno determinato gravi danni alle imprese, in particolar modo quelle del comparto agricolo. Per Confcooperative erano presenti il presidente regionale Daniele Castagnaviz, il Segretario generale dell'Unione regionale, Nicola Galluà, il presidente della federazione Fedagripesca FVG, Venanzio Francescutti. L’Assessore Sergio Emidio Bini, oltre all’elenco dei danni e alla delimitazione delle aree, ha comunicato che il Presidente della Regione ha chiesto al Consiglio dei Ministri lo Stato di emergenza nazionale e siamo in attesa della nomina del Commissario delegato (presumibilmente lo stesso Presidente) che avvierà la ricognizione puntuale dei danni sui beni di privati ed imprese.

Nel contempo la Giunta regionale, oltre ad aver dichiarato lo Stato di emergenza regionale, ha stanziato 50 milioni di euro in occasione della seduta del Consiglio Regionale dello scorso 25 luglio e l’avvio del procedimento contributivo, individuando i Comuni quali soggetti attuatori nella raccolta delle istanze di risarcimento di privati ed imprese.

E’ superfluo sottolineare che, allo stato attuale delle cose, i danni non sono ancora quantificabili, in quanto si attende una valutazione complessiva che potrà avvenire non prima del prossimo ottobre c.a. A tal fine possono essere utilizzati i moduli che sono stati predisposti dalla Protezione civile regionale per la quantificazione dei danni.

Tra le criticità emerse in sede di confronto, è stato sottolineato il grave problema della rimozione e smaltimento dei tetti in eternit (amianto) e dei pannelli fotovoltaici danneggiati, su cui dovrebbe esserci una semplificazione delle procedure previste per la loro manutenzione. Altri aspetti critici sono legati alla disponibilità dei Vigili del Fuoco e dei periti per la valutazione dei danni sulle strutture colpite.
Vi è infine da valutare la copertura di eventuali polizze assicurative private che potrebbero contribuire alla copertura parziale dei sinistri.
L’idea di fondo è quella di gestire l’evento nella stessa maniera dell’evento VAIA, ovvero con contributi finanziari statali/regionali fino all’80% del danno subito e massimali di spesa che, allora, erano di 150.000 euro per i privati e 450.000 euro per le imprese.
Le diverse Organizzazioni datoriali presenti si sono rese disponibili ad avviare, da parte loro, una prima raccolta dei danni subiti dai loro associati, alla quale Confcooperative FVG ha aderito. Le strutture territoriali e di settore della confederazione sono a disposizione delle imprese associate per supportarle in questa delicata fase.

 

Dazi Usa: a rischio l’export agroalimentare Fvg

C’è preoccupazione anche nella filiera agricola del Friuli VG per il possibile impatto dei dazi statunitensi sui prodotti europei. Il Centro Studi di Confcooperative stima che l'introduzione di dazi doganali sul “Made in Italy” comporterebbe un immediato aumento dei prezzi dei prodotti italiani sul mercato Usa, con una probabile riduzione delle esportazioni stimabile tra il 15-30% per prodotti chiave come vino, ortofrutta, formaggi Dop, prodotti trasformati come il pomodoro e la pasta.
«Per il mercato dei kiwi, l’impatto di eventuali dazi statunitensi sarebbe sicuramente molto significativo perché quello nordamericano è il principale mercato di destinazione, cui è indirizzato circa l’80% del nostro export», sottolinea Livio Salvador, presidente della cooperativa agricola Frutta Friuli di Spilimbergo, principale produttore di kiwi in regione, con circa 16 mila quintali.
Preoccupazione anche per il vino. Gli ultimi mesi hanno visto una crescita degli ordini dagli Usa nell’ordine dell’11%; un appeal del vino regionale negli States che sarebbe a rischio in caso di dazi: «Le esportazioni del vino friulano verso gli Stati Uniti sono andate molto bene nel corso del 2024 e anche il mese di gennaio ha visto una crescita dell’11% per il Prosecco. Quello nordamericano per noi è un mercato molto importante, che vale il 50% della produzione e la cui crescita ha compensato il minore sviluppo di alcuni mercati europei, come quelli dell’Europa orientale, a causa della guerra in Ucraina», conferma Flavio Bellomo, di Vini La Delizia srl.
«Il mercato nordamericano è al momento quello che tira di più, di fronte alla crisi tedesca. Lo scatenarsi di una guerra commerciale Ue-Usa avrebbe un impatto diretto sulla competitività dei nostri prodotti negli Stati Uniti, e produrrebbe una crescita dei costi logistici e una riduzione dei consumi anche in Europa a causa dell’impatto generale sull’economia», sottolinea Venanzio Francescutti, presidente regionale di Fedagripesca, la federazione di settore di Confcooperative che riunisce 108 cooperative agricole con un fatturato di 639 milioni di euro.
Anche i settori non direttamente colpiti guardano con preoccupazione ai dazi. «Il vivaismo viticolo non è interessato dai possibili dazi in maniera diretta, ma per l’impatto che potrà avere sui viticoltori - dice invece Alessandro Leon, presidente dei Vivai Cooperativi di Rauscedo, leader a livello mondiale nella produzione di barbatelle, presenti in Usa con una società controllata con un giro d’affari di 16 milioni di euro –. Il mercato nordamericano è comunque uno dei più importanti, sia per le barbatelle che per il vino: guardiamo quindi con attenzione all’impatto che la possibile guerra commerciale tra Ue e Usa avrebbe sulla competitività del vino europeo».
«L’imposizione di dazi potrebbe tradursi in una perdita di fatturato per il settore di circa 1,5-2 miliardi di euro annui a livello nazionale, considerando che gli Usa rappresentano il terzo mercato di destinazione dell'export agroalimentare italiano con un valore di circa 6 miliardi di euro», chiosa Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative.

Finreco: nuove garanzie alle imprese agricole per 60 milioni di euro di affidamenti

Da quasi 50 anni Finreco – Finanziaria Regionale della Cooperazione, nata su impulso della Regione, si occupa di fornire al movimento cooperativo del Friuli VG una serie di servizi che soddisfano la domanda di investimenti, di capitale circolante, di ristrutturazione delle passività e di garanzie sugli affidamenti bancari. A partire dal giugno del 2024, grazie alle modifiche statutarie, la Finanziaria ha ampliato la propria attività anche alle singole imprese agricole e ai Consorzi di Bonifica operanti sul territorio regionale. Il riferimento normativo principale è quello della L.R. 80/1982 (Fondo di Rotazione). L’operatività del Fondo vede il ruolo fondamentale delle banche convenzionate che si assumono i rischi finanziari delle operazioni erogate a valere sulle risorse del Fondo. A sua volta, il sistema regionale del credito alle imprese è imperniato sulla funzione dei Confidi che garantiscono, con fideiussioni, gli istituti bancari. Nel settore delle garanzie per il comparto agricolo, Finreco ha assunto il ruolo di nuovo player specializzato.

«Nel 2024 – spiega il presidente della Finanziaria, Tomaso Fabris -, oltre il 60% delle nostre garanzie erogate ha riguardato il settore agricolo, ponendoci al primo posto tra i Confidi regionali. Grazie all’Amministrazione regionale che sostiene il nostro strumento, per il 2025 abbiamo a disposizione ulteriori 3 milioni di euro per garantire 30 milioni di euro di investimenti, a garanzia di circa 60 milioni di affidamenti. Se raggiungeremo gli obiettivi previsti, negli anni prossimi potremmo disporre di ulteriori 9 milioni di euro che attiveranno garanzie per 120 milioni a fronte di 240 milioni di affidamenti bancari. Un percorso che Finreco, con il supporto dell’Amministrazione regionale, sta affrontando con passione, entusiasmo e competenza, grazie anche all’inserimento in organico di nuove figure professionali adeguatamente formate e in collaborazione con il sistema bancario del Friuli VG».

«Il tema delle garanzie riveste un’importanza centrale nella capacità delle imprese di ottenere i finanziamenti bancari necessari per le attività aziendali – aggiunge l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier -. Finreco, selezionato quale confidi agricolo attraverso una procedura pubblica, è il soggetto che beneficerà dei fondi regionali messi a disposizione nel sistema dei Confidi per contro garantire queste operazioni. È evidente che la volontà dell’Amministrazione regionale è quella di avere un soggetto che si dedichi in via prevalente all’attività agricola, un settore con caratteristiche molto particolari e, in alcuni casi, diverse rispetto agli altri comparti imprenditoriali. Auspichiamo – conclude Zannier - che questa collaborazione possa generare un miglior accesso delle imprese agricole ai finanziamenti bancari garantendo, nel contempo, quel controllo necessario affinché le imprese possano essere correttamente valutate rispetto alla loro capacità di restituzione dei finanziamenti stessi».
A Finreco sono associate tutte le principali cooperative agricole regionali alle quali sono collegate oltre 9.500 imprese agricole. I soci ordinari sono 321 e i sovventori 11. Nel 2024, Finreco ha raggiunto un monte garanzie di 17 milioni di euro ed ha incrementato il patrimonio di vigilanza a 7,2 milioni di euro.

Alla presentazione del nuovo servizio sono intervenuti anche Livio Salvador, presidente della cooperativa Frutta Friuli di Spilimbergo, illustrando le “buone pratiche” che hanno coinvolto la sua cooperativa e i propri soci, e il presidente dell’Associazione delle Bcc del Fvg, Luca Occhialini.