organi

Gli organi di Confcooperative Friuli Venezia Giulia vengono eletti ogni quattro anni dai delegati eletti dalle cooperative nelle assemblee territoriali. Gli organi attualmente in carica sono stati eletti nel corso dell’Assemblea regionale svoltasi il 16 marzo 2024 a Gorizia, per il mandato 2024-2028.

Appalti pubblici, oltre 5,6 miliardi di euro aggiudicati nel 2023

Lo scorso anno in Friuli VG gli appalti pubblici per lavori, servizi o forniture alle pubbliche amministrazioni hanno riguardato 145.978 procedure di importo superiore ai 40 mila euro, per oltre 5,6 miliardi di euro complessivi. Dati che impressionano, diffusi dall’Anac, e che sottolineano l’importanza dei contratti pubblici per l’economia. A fare il punto, a un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici, sarà il convegno promosso da Confcooperative Fvg, con la collaborazione dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Udine, giovedì 23 maggio, a Villa Manin di Passariano, a partire dalle ore 9.30.

Sono previste le relazioni di Luigi Carbone, Gabriele Carlotti e Fabio Taormina, presidenti di sezione del Consiglio di Stato. A portare i saluti saranno Raffaella Sartori, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Udine, Carlo Modica de Mohac, presidente Tar Friuli Venezia Giulia, il Sindaco di Codroipo, Guido Nardini, e l’assessore regionale al Patrimonio, Demanio, Servizi generali e Servizi informativi, Sebastiano Callari.

Il nuovo Codice degli appalti ha fortemente innovato tutto il sistema degli appalti pubblici, con importanti conseguenze per le imprese che si rapportano con la Pubblica Amministrazione. Lo sottolinea il presidente di Confcooperative Fvg, Daniele Castagnaviz: «Abbiamo accolto con interesse – spiega Castagnaviz – l’inserimento nel nuovo Codice degli appalti del legame tra gare pubbliche e contratti collettivi di lavoro maggiormente rappresentativi. Una scelta che permette al contempo di difendere i salari dei lavoratori e il potere di acquisto delle famiglie; di spingere le imprese a confrontarsi su aspetti diversi dalla mera riduzione del costo del lavoro, spostando il terreno della concorrenza su aspetti legati all’innovazione, alla qualità dei prodotti e dei servizi offerti. E di eliminare la possibilità che la Pubblica Amministrazione insegua il solo criterio del mero risparmio nella scelta delle imprese affidatarie. Come cooperazione siamo impegnati a promuovere la piena conoscenza e applicazione delle norme del nuovo Codice proprio per tutelare imprese, lavoratori, cittadini». Resta il nodo, cruciale per Confcooperative, della piena applicazione: «Ora è importante che tra le Pubbliche Amministrazioni trovi piena diffusione la previsione del Codice per l’adeguamento dei prezzi degli appalti agli aumenti dei contratti di lavoro: solo così si tutelano le professionalità operanti in tanti settori pubblici», chiosa Castagnaviz.


Contratti pubblici in Friuli Venezia Giulia (sopra i 40 mila euro). Fonte: Anac

 

Numero procedure

Valore (in euro)

Udine

68.032

2.887.460.548,17

Trieste

31.220

1.466.853.938,57

Pordenone

29.222

929.037.890,08

Gorizia

17.504

326.247.687,26

Totale Friuli Venezia Giulia

145.978

5.609.600.064,08


Il 23 maggio il convegno annuale sugli appalti

Torna nel 2024 l'importante appuntamento con il convegno annuale in materia di appalti pubblici di Villa Manin. Promosso da Confcooperative FVG e realizzato in collaborazione con l'Ordine degli avvocati della Provincia di Udine, l'appuntamento si è ormai affermato nel panorama regionale come il più importante momento di aggiornamento sulla materia per gli operatori pubblici e privati, operatori del diritto, imprese.

Il convegno, quest'anno dedicato a "Il Codice dei Contratti pubblici a un anno dall'entrata in vigore", si svolgerà giovedì 23 maggio, nelle due sessioni del mattino (9.30-13.00, con registrazione a partire dalle 9.00) e pomeriggio (14.30-16.30).

In allegato il programma in dettaglio, le modalità di iscrizione e le quote di partecipazione.

Si rammenta che il convegno è a numero chiuso e la partecipazione al convegno avviene per ordine cronologico dell’iscrizione fino all’esaurimento dei posti disponibili. Per effettuare l’iscrizione occorre compilare entro il 6 maggio il modulo disponibile accedendo al link seguente:

 

https://forms.gle/bBTF2dbGVt2mb1fE7

 

Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

 

Documenti da scaricare

Appalti pubblici: in Fvg hanno superato i 5 miliardi di euro nel 2022

I contratti pubblici hanno superato nel 2022, in Friuli Venezia Giulia, i 5 miliardi in valore, per complessive 132.700 procedure di aggiudicazione. Numeri importanti che il Presidente di Confcooperative Friuli Venezia Giulia, Daniele Castagnaviz, sottolinea nel presentare il convegno “Il nuovo Codice dei Contratti pubblici” in svolgimento oggi a Villa Manin di Passariano, con la presenza dell’Assessore regionale ai Lavori pubblici, Cristina Amirante, e di relatori di assoluto rilievo tra i quali ben tre consiglieri di stato, componenti delle commissioni che nei mesi scorsi hanno lavorato alla stesura del nuovo Codice degli appalti: Luigi Carbone, Claudio Contessa, Fabio Taormina. Insieme all’avv. Massimiliano Brugnoletti, commenteranno le principali novità del Codice.

Castagnaviz richiama l’attenzione anche sulle nuove competenze regionali in materia di appalti: «Nell’ottobre scorso sono state attribuite alla Regione funzioni in materia di contratti pubblici e questa devoluzione di competenze rappresenta secondo noi l’occasione affinché si possano rafforzare sia la sicurezza sul lavoro, sia le tutela delle imprese regionali nel sistema degli appalti, valorizzando un principio di “prossimità” come indice di efficienza e sostenibilità».

Il convegno promosso da Confcooperative, e patrocinato anche dall’Ordine degli Avvocati della provincia di Udine, è giunto alla sua settima edizione confermandosi occasione fondamentale di confronto fra pubblica amministrazione, operatori del diritto e imprese regionali. Un momento di confronto che per Confcooperative è l’occasione per evidenziare l’importanza del settore dei servizi e dell’apporto delle imprese cooperative nell’attività di moltissime pubbliche amministrazioni. I contratti pubblici aventi ad oggetti servizi sono infatti il 37 per cento del totale (dati Anac), ricorda Confcooperative Fvg, che commenta positivamente alcune delle novità del Codice: «Il riferimento all’applicazione dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative, un principio che è a garanzia della qualità del lavoro, è un’innovazione importante ma che ovviamente pone anche il tema – altrettanto rilevante – della adeguatezza delle risorse a disposizione del settore pubblico, specialmente degli Enti locali, che vanno sostenuti dal sistema della finanza locale».

Appalti. Confcooperative: "Fare chiarezza su rappresentanza"

Confcooperative con Abi, Ania, Confcommercio, Confindustria e Legacoop hanno sottoscritto una lettera congiunta indirizzata alle Commissioni Ambiente e Lavoro di Camera e Senato, per proporre quattro criteri condivisi da applicare al D.Lgs correttivo del “Codice degli appalti pubblici”, volti ad individuare in maniera adeguata ed oggettiva le associazioni datoriali più rappresentative. Secondo le realtà firmatarie, andrebbero tenuti in considerazione i seguenti aspetti:

  1. la “seniority” dell’associazione, sia in termini di presenza storica nel panorama delle relazioni industriali che in tema di contrattazione collettiva riconosciuta anche dalle Istituzioni;
  2. il numero dei rapporti di lavoro regolati, nell’ambito di ciascun settore produttivo o per forma di impresa, da un determinato CCNL di categoria. Questo dato risulta particolarmente importante ai fini della rappresentatività, in quanto non è fondato soltanto sull’eventuale vincolo associativo dell’impresa; 
  3. l’appartenenza/partecipazione dell’associazione ad organismi di rappresentanza europea e/o internazionali. Un aspetto che qualifica l’associazione poiché l’ordinamento lavoristico trova nella disciplina eurounitaria gran parte delle sue fonti; 
  4. la presenza congiunta, negli accordi/contratti sottoscritti dalle associazioni datoriali, di forme di previdenza complementare, di assistenza sanitaria integrativa e di fondi di formazione professionale che danno luogo ad uno strutturato sistema di welfare contrattuale, con una rete di protezione del lavoratore che va oltre il mero aspetto retributivo. 

Le proposte di intervento al decreto correttivo hanno l’obiettivo di “individuare la contrattazione collettiva di qualità, che può essere assunta come riferimento negli specifici contesti produttivi in quanto disciplina, per forma di impresa – oltre al tradizionale aspetto retributivo – anche un più completo ambito di tematiche come la tutela della salute, la formazione e la previdenza”, si legge in uno dei passaggi della lettera.