organi

Gli organi di Confcooperative Friuli Venezia Giulia vengono eletti ogni quattro anni dai delegati eletti dalle cooperative nelle assemblee territoriali. Gli organi attualmente in carica sono stati eletti nel corso dell’Assemblea regionale svoltasi il 16 marzo 2024 a Gorizia, per il mandato 2024-2028.

Confcooperative per te 2024

"CONFCOOPERATIVE PER TE" è il volume che presenta la realtà delle cooperative associate a Confcooperative, attraverso un'approfondito rapporto statistico, e le attività svolte da Confcooperative Friuli Venezia Giulia. Attraverso la presentazione di progetti ed iniziative, viene raccontata e rendicontata in maniera trasparente, a stakeholder, società civile e cooperative, quanto viene realizzato dall'Unione regionale.

Il volume ideato quest'anno - come sempre a cura dell'Ufficio comunicazione di Confcooperative FVG - presenta la novità di un capitolo dedicato alla sostenibilità, all'innovazione e al rapporto di Confcooperative con il mondo universitario. Un'occasione per raccontare l'altra faccia del mondo cooperativo, che supera consolidati stereotipici per evidenziare un movimento cooperativo dinamico e innovatore.

Il progetto grafico del volume di quest'anno è stato curato dalla cooperativa PUNKTONE! di Gorizia, la stampa a cura di ROSSO soc. coop. di Gemona del Friuli (UD).


Il volume può essere scaricato in PDF in allegato.

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L'Unione che rafforza tutti

Confcooperative lancia la campagna di comunicazione sull’importanza della collaborazione. I protagonisti degli spot sono due telecronisti che raccontano il mondo della cooperazione attraverso il linguaggio sportivo che rende la narrazione avvincente, comprensibile, efficace. Tre video spot, tre storie che insistono su un concetto fondamentale: il lavoro delle cooperative è a favore delle comunità e del territorio ed è presente in ogni ambito della nostra vita quotidiana.

Elezioni regionali: le richieste del mondo cooperativo ai candidati Presidenti

La sempre più drammatica carenza di personale e la conseguente scarsità nel reperire manodopera qualificata. Una riforma del codice degli appalti che punti a valorizzare le imprese regionali. Ma anche partenariato stabile e competente tra la cooperazione sociale e pubblica amministrazione, il sostengo alla creazione di cooperative di comunità e di comunità energetiche rinnovabili e, non da ultimo, una maggiore attenzione alla qualità del lavoro, soprattutto giovanile, e un pacchetto di misure settoriali, dall’agricoltura alla cultura, dalla cooperazione sociale al settore forestale.

In estrema sintesi sono queste le richieste che, congiuntamente, Legacoop Fvg e Confcooperative Fvg hanno presentato ai candidati presidenti della Regione Friuli Venezia Giulia in vista delle prossime consultazioni elettorali del 2 e 3 aprile prossimi. Un corposo documento di quasi venti pagine in cui le principali realtà cooperative, consapevoli di rappresentare una parte importante dell'economia regionale, evidenziano problematiche e richieste al mondo politico.

«A cominciare dal fatto – commentano i rispettivi presidenti di Legacoop Fvg, Michela Vogrig, e di Confcooperative Fvg, Daniele Castagnaviz – che il referato alla cooperazione sia collocato nella prossima giunta nell'ambito di deleghe coerenti con l’attività e il carattere della cooperazione. E la scelta più logica – spiegano – sarebbero le Attività Produttive e non, come è accaduto nella scorsa legislatura, in quella dell'assessorato al Patrimonio».

E questo nella convinzione che sia «importante creare momenti di concertazione non estemporanei - chiariscono ancora Vogrig e Castagnaviz – rafforzando forme di partnership pubblico-privato nei quali la cooperazione può, proprio per le sue caratteristiche distintive che valorizzano un'economia sociale invece che estrattiva, portare un contributo in innovazione e sviluppo per l'intero sistema regionale».


Le richieste: scarsità della manodopera

Per il 40,6% delle imprese cooperative, la scarsità di manodopera è il principale ostacolo allo sviluppo dell’azienda e «in particolare, la carenza di personale – denunciano le associazioni – è particolarmente grave nel settore sociosanitario ed educativo». Da qui la richiesta di misure che incentivino percorsi di qualificazione e riqualificazione del personale e soluzioni normative a breve periodo, a partire dall’emergenza legata agli educatori professionali.


Le richieste: crisi demografica e dinamiche del mondo del lavoro

Il Friuli Venezia Giulia sta scontando un progressivo declino demografico e, senza nuovi flussi migratori, andrà incontro a una forte sofferenza. «Basti pensare – spiegano Vogrig e Castagnaviz – che nel prossimo ventennio, per effetto del pensionamento dei nati nel 1955-1975, per mantenere costante il numero di lavoratori in tutto il Nordest, servirebbe un saldo migratorio positivo per 50 mila unità ogni anno. È quindi fondamentale intervenire sulle politiche familiari e di conciliazione vita lavoro al fine di sostenere la natalità, allo stesso tempo considerando la necessità di un intervento nazionale sulle politiche migratorie che contribuisca a governare il fenomeno tenendo conto delle reali necessità del mondo del lavoro e della tutela delle persone migranti».


Le richieste: i workers buy-out.

Il “caso Wärtsilä” lo ha evidenziato in tutta la sua drammatica necessità. Servono sempre più misure che sostengano realtà in crisi grazie anche ai workers Buy-out, ovvero imprese recuperate dai lavoratori stessi. «I dati in nostro possesso – continuano Vogrig e Castagnaviz – certificano 221 aziende recuperate in Italia, 7 mila 500 lavoratori che hanno mantenuto il posto di lavoro con un ritorno netto per le casse pubbliche pari a circa 8 euro per ogni euro investito ed un investimento pro-capite di 11.894 euro per addetto. Importanti, ma comunque pochi casi rispetto al numero di crisi terminate con il sostanziale smantellamento dell’azienda e la dispersione delle competenze di lavoratrici e lavoratori».


Le richieste: lavoro e codice appalti

In vista della prossima revisione del codice degli appalti, per le cooperative è fondamentale cogliere l'opportunità per una riforma profonda e significativa che punti a valorizzare e promuovere le imprese della regione, attraverso misure di semplificazione e snellimento burocratico. «Al contempo – chiariscono i presidenti – aumentare la qualità dei lavori e servizi resi, promuovendo la cultura della sicurezza sul lavoro così come sulla qualità dello stesso».


Le richieste: Terzo Settore

La “Coprogrammazione” e “coprogettazione”, previste dall’articolo 55 del Codice del Terzo settore, per Legaccoop Fvg e Confcooperative Fvg devono costituire le basi di una modalità di partenariato stabile e competente tra la cooperazione sociale e la pubblica amministrazione. Da qui la necessità di promuovere le migliori azioni, di indirizzo, strategiche e culturali a sostegno del Partenariato Pubblico Privato, previsto dal Codice degli Appalti Pubblici e fino ad ora poco utilizzato dalle pubbliche amministrazioni, e del virtuoso processo di collaborazione tra l’ente pubblico e il privato nei campi in cui esso ha interesse a investire, puntando a valorizzare le risorse pubbliche messe a disposizione.


Le richieste: cooperative di comunità e comunità energetiche

La cooperazione regionale, sin dal gennaio 2021, ha proposto all’amministrazione regionale l’introduzione nell’ordinamento di una Legge regionale sulle cooperative di comunità, stendendo un testo di legge come base di discussione. L'auspicio è che il testo proposto possa ora rappresentare una base di partenza per un confronto sul tema che, per le associazioni, «potrebbe rappresentare un’opportunità di animazione territoriale e partecipazione sociale alla crescita della comunità, soprattutto in un momento in cui tale misura potrebbe sinergicamente contribuire anche all’avvio delle Comunità Energetiche per la gestione collettiva di energia prodotta da fonti rinnovabili».