organi

Gli organi di Confcooperative Friuli Venezia Giulia vengono eletti ogni quattro anni dai delegati eletti dalle cooperative nelle assemblee territoriali. Gli organi attualmente in carica sono stati eletti nel corso dell’Assemblea regionale svoltasi il 16 marzo 2024 a Gorizia, per il mandato 2024-2028.

Settimane sociali, il presidente Castagnaviz interviene a Trieste

«Le cooperative, che domani celebrano la Giornata mondiale della Cooperazione, per loro natura e finalità mutualistiche, sono spesso all'avanguardia nell'attuazione di pratiche innovative e sostenibili. Queste "buone pratiche" non solo apportano benefici diretti ai soci e alle comunità in cui operano, ma rappresentano anche un modello potenziale per l'intero sistema economico, sociale e territoriale – ha detto il presidente regionale di Confcooperative, Daniele Castagnaviz, nel suo intervento alla tavola rotonda su “Agricoltura, lavoro e responsabilità sociale”, nell’ambito delle iniziative organizzate a Trieste in occasione della Settimana sociale dei cattolici -. Già oggi numerose cooperative agricole hanno introdotte pratiche di sostenibilità, metodologie colturali che riducono il numero dei trattamenti, ad esempio. Da tempo si investono cifre importanti sulla gestione responsabile delle risorse idriche: uno dei temi più sensibili perché il mondo agricolo è quello che subisce, più di ogni altro, l’impatto del cambiamento climatico. Nell’ottica della necessaria collaborazione – ha sottolineato Castagnaviz – mi sento di avanzare, dunque, alcune proposte. Serve semplificare l'accesso al credito per le cooperative; promuovere la finanza etica e sostenibile anche nel comparto agricolo; favorire la creazione di reti cooperative per l'internazionalizzazione. Non dimentichiamoci, poi, che valorizzando le produzioni cooperative si valorizza il territorio perché le cooperative agricole lavorano e commercializzano la produzione dei soci, gli agricoltori locali. Si crea allora un circolo virtuoso che disincentiva l’abbandono della campagna, favorisce la manutenzione del territorio, evita lo spopolamento dei piccoli centri rurali mantenendo vive le comunità. In conclusione – ha aggiunto il presidente di Confcooperative -, la collaborazione che mi sento di proporre è quella tra il mondo agricolo, le realtà del sociale e quelle che si occupano della tutela dell’ambiente, perché una maggiore conoscenza reciproca può favorire il superamento di qualche pregiudizio, ma anche l’allargamento delle esperienze di agricoltura inclusiva e sostenibile che già oggi vengono realizzate da molte cooperative agricole».

Porti di Trieste e Monfalcone: forte interesse da parte del sistema cooperativo

«Quello con l’Autorità portuale, svoltosi recentemente a Trieste, è stato un incontro decisamente positivo – dice Maurizio Era, presidente regionale di Confcooperative Lavoro e Servizi e presidente di una delle cooperative attive nell’ambito del sistema portuale del capoluogo regionale -. Si inserisce nel contesto dell’impegno che, a livello nazionale, Confcooperative sta indirizzando per mettere in rete oltre 80 cooperative operanti nei diversi porti italiani: imprese che hanno spiccate specializzazioni e competenze nelle attività portuali, retroportuali e logistiche e che possono contribuire alla crescita del sistema italiano della logistica e alla competitività del Paese».

L’incontro tenutosi nella sede dell’associazione cooperativa, introdotto da Dario Parisini, vicepresidente di Confcooperative Alpe Adria, alla presenza di Vittorio Torbianelli, segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, è stato giudicato positivamente pure dai cooperatori presenti, rappresentanti di un sistema che vede attive, a livello regionale, oltre 500 cooperative (per circa 20.00 addetti) e di queste alcune specializzate proprio nell’ambito delle operazioni portuali, della logistica e trasporto e nelle altre attività rientranti nell’ambito dell’Autorità.

Partendo dai dati presentati da Sergio Signore,  dirigente delle Attività Portuali della AdSP, Torbianelli ha evidenziato non solo il carattere peculiare degli ambiti del “lavoro” nel sistema del porto, ma anche gli importanti investimenti che l’Autorità ha condotto nel recente passato e la previsione di un ulteriore sviluppo per i prossimi anni, tali da portare a ulteriori spazi di crescita per gli operatori portuali, anche grazie a un programma di investimenti – sostenuto dai fondi del Pnrr – che punta sulla sostenibilità e sulla transizione energetica, cardini sui quali si misurerà la performance dei porti del futuro e, in particolare, di quelli di Trieste e Monfalcone che costituiscono un sistema complesso che va oltre il concetto di porto tradizionalmente inteso. La portualità del Friuli VG infatti è un network che comprende logistica (con gli interporti e la ferrovia); una piattaforma industriale dotata di punti franchi; un hub energetico e per le connessioni digitali: sono tasselli fondamentali di una realtà nella quale lavorano tante persone (operatori, spedizionieri, investitori di levatura internazionale e cooperative) che hanno maturato uno specifico expertise nelle attività portuali, nei cicli logistici e nei servizi complementari.

L’incontro ha visto numerosi partecipanti e collegamenti da remoto anche da Liguria, Sardegna, Sicilia, Veneto e Lazio a testimonianza dell’interesse con il quale il sistema cooperativo italiano guarda al Porto di Trieste.